Evento realizzato in collaborazione con Studio Dieci
Giro la testa velocemente. Il futuro e il passato si confondono in un presente che reclama il proprio posto in quel tempo che ruota e rende possibile il susseguirsi ciclico e stagionale di un Tutto che è più della somma delle sue parti. Guardo indietro e vedo dieci anni di storia. Guardo avanti e immagino. Compio qualche passo e mi siedo sull’uscio di una porta e interrogo l’oracolo.Alzo lo sguardo verso quelle stelle che illuminano e guidano il mio cammino, verso quel nero che crea e distrugge ogni cosa.
IANUA COELI e IANUA INFERI si aprono lungo la mia orbita; due porte, due passaggi in cui luce e ombra si contendono il primato nelle ore che costituiscono una giornata. Due solstizi in cui il sole rallenta il suo corso per dirsi oltre la sua funzione primaria. Così questa decima edizione del Festival Internazionale di Musica Antica Gaudete! vuole simbolicamente dialogare, impersonificarsi con Giano, il guardiano delle porte, per dirsi oltre la sua funzione apparente.
Ogni concerto sarà un evento che racconterà lo scorrere del tempo in modo naturale, di una Natura che vede nel susseguirsi delle stagioni la propria grammatica interiore. Ogni concerto racconterà un frammento della nostra storia che in questi anni ho proposto, un dialogo sulle infinite declinazioni culturali e il fare cultura.
Ogni concerto guarderà quella linea d’orizzonte che scivola sempre più in là lungo quella superficie del mondo che attende quel che ancorasi deve compiere.
Ogni concerto è l’attimo inafferrabile che si dice presente, come il terzo volto invisibile di Giano; evento unico e prezioso attraverso il quale passare per continuare questo dialogo infinito.
L’oracolo mi parla di un poeta siriano di nome Adonis e mi indica una possibilità.
Cammino e dietro camminano le stelle
verso il domani delle stelle
l’enigma, la morte, quel che fiorisce e la fatica
sfinisce i passi fanno sangue di me esangue
sono cammino non iniziato
non vi è giacimento a vista
cammino verso me stesso
quel che verrà a me stesso
cammino e dietro camminano le stelle.
Adonis, Nella pietra e nel vento
Senza paura.
Per la Cultura.
Sono.
GAUDETE! IN ARTE
Gli artisti
27 maggio
SARA TESTA
17 giugno
GIANFRANCO TASSI
18 giugno
DIEGO PASQUALIN
9 settembre
[DP]+ VCSL00101T
30 settembre
SILVIA FUBINI
14 ottobre
LAURENŢIU CRAIOVEANU
21 ottobre
CLAUDIO BONOMI
3 dicembre
ADRIANO CAMPISI
15/16 dicembre
CARLA CROSIO
SARA TESTA
Proiezione
cm 50 x cm 50
2017
GIANFRANCO TASSI
Gianfranco Tassi nasce a Crotta d’Adda il 14 gennaio 1955.
Nei primi anni sessanta si trasferisce con la famiglia nella provincia di
Varese dove tuttora risiede e svolge la sua attività lavorativa. Da sempre
appassionato all’arte e creativo, sviluppa una ricerca figurativa partendo
dalla lezione cubista ma concentrandosi principalmente sulla forza della
scomposizione della figura per poi, attraverso una propria interpretazione,
ricomporla evidenziando le caratteristiche piu “espressive”. Nel 1984 frequenta
a Lesa lo studio dell’artista e amico Angelo Bersani dal quale assimila i
fondamentali sulla ricerca espressiva della forza e del movimento. Nel 1986
frequenta la scuola d’arte di Somma Lombardo con il pittore Bernardo Tappellini
ed inizia a partecipare a diverse mostre collettive. Nel 1991 inizia la
sperimentazione di tecniche alternative con una ricerca compositiva più
astratta attraverso l’utilizzo di collage di poliplat, legno e plastica. Nel
1995 compone una serie di opere lavorando principalmente sulla plasticità della
forma e la forza del colore. Nel 2007 inizia ad usare nei lavori inserti
fotografici.Nel 2010 inizia il progetto “Anatomie Plastiche” composizioni
polimateriche con particolari in plastica, spurghi di stampaggio e scarti di
lavorazione. Nel 2013 realizza delle sculture in ferro lamiere e cemento armato
e inizia così il progetto “Teste”. Tra il 2015 e il 2016 attraverso il progetto “Presenze” si avvicina ad una dimensione piu intima ed introspettiva con installazioni scultoree e opere grafiche.
Eventi:
2008: mostra collettiva Soulstizio d’estate a Carnago
2008: mostra collettiva Lago d’arte a Porto ceresio
2009: mostra collettiva Soulstizio d’estate a Carnago
2009: mostra collettiva Lago d’arte a Porto ceresio
2010: personale a Carnago, Chiesa di S.Rocco
1980-2010 Sintesi Sensibile, tra astrazione e figurazione
2011: mostra collettiva alla Fonderia delle Arti di Malnate
2011: mostra collettiva alla ProLoco Gallarate
2011: concorso “Jacopino da Tradate” (segnalazione)
2012: personale Anatomie Plastiche presso il MAP Museo delle Arti Plastiche,
Museo Civico Palazzo Branda Castiglioni e Museo Collegiata di Castiglione Olona
2013: Biennale di Arsago Seprio
2013: mostra collettiva “Tra reale e Surreale” al Museo Civico Palazzo Branda
Castiglioni a Castiglione Olona
2014: personale Teste al Monastero di Cairate
2015: Biennale di Arsago Seprio
2016: collettiva “Luoghi del pensare - Luoghi dell’esistere” a Carnago, Chiesa di S.Rocco
2016: personale Presenze allo Studiodieci di Vercelli
DIEGO PASQUALIN/GRAINDELAVOIX
18 giugno - ZUCCARO
chiesa dei SS. ANDREA e GAUDENZIO
IL SOGNO DI G.
Opera presentata al Castello di Moncalieri (TO)
alla Biennale del Piemonte on Tour nel 2015
nell’ambito della collettiva
"IL cuore sacro dell'Arte"
L'artista si è ispirata a un episodio della Genesi in cui Giacobbe sogna angeli che salgono e scendono da una scala a congiungere terra e cielo. Ne ha tratto un simbolo universale di unione fra particolare e universale dove alberi e foglie d'ulivo ricordano la
terra promessa e sono messaggeri di pace.
SILVIA FUBINI
Sono nata a Torino, dopo la Laurea in Matematica e alcuni viaggi decisi per dedicarmi alla fotografia. Mi trovavo a New York e ci sono rimasta molti anni.
Nell’arte ho esordito, quasi per caso, nel 1984 alla galleria VSV di Torino. Si trattava di paesaggi metropolitani newyorkesi stampati in Color Xerox. Era l’epoca di Andy Warhol, dei graffitisti,
di Frigidaire.
L’anno successivo frequentai la School of Visual Arts e iniziai varie collaborazioni con riviste italiane e americane.
La mostra “Eyes on the City” alla New York University segna un momento importante per la mia evoluzione artistica: la creazione in camera oscura di immagini mentali, figure fantastiche ottenute
combinando architetture e ritratti.
Questa mostra proseguì l’anno successivo per Torino dove risiedo stabilmente dal 2003.
In Italia, ho lavorato in modo intimo, quasi autobiografico, sul tema del viaggio e della dislocazione degli oggetti fermando il mio sguardo sul quotidiano, spesso straordinario.
Nella serie di fotografie “Anche noi al lavoro” spero di essere riuscita ad armonizzare visione artistica e impegno sociale. In queste immagini ho documentato la presenza di ragazzi disabili
nelle aziende per incoraggiare il loro completo inserimento nel mercato del lavoro.
Dal 2006 al 2012 ho fotografato con regolarità le trasformazioni spaziali nel corso della costruzione del Palazzo del Nuoto di Torino. Si tratta di due piscine, una di gara e una di allenamento,
progettate dagli architetti Arata Isozaki e Pierpaolo Maggiora, che sfidano la tradizionale separazione fra interno ed esterno grazie a muri di vetro e lucernari. Ho messo in evidenza lo stato di
transito, il dettaglio, il momento irripetibile, l’insieme che contiene le sue parti.
Questo lavoro ha dato origine all’installazione permanente, site specific, “Momenti Architettonici”, inauguratasi il 9 maggio 2011.
Dal 2008 al 2012 ho elaborato, partendo dalla fotografia, alcune immagini cristallizzate della mia storia familiare. Ho usato tecniche diverse, stanze vuote e oggetti dimenticati, presenze e
assenze.
Dopo ci sono stati i libri d’artista e le mostre tematiche di End in Nation.
Dal 2015 lavoro a delle trasformazioni fotografiche nello spazio in cui le immagini scorrono, non più cristallizzate.