Ensemble Triacamusicale

SABATO 14 SETTEMBRE 2013, VARALLO (VC)

COLLEGIATA DI SAN GAUDENZIO, ore 21.00

 

Verso la Maniera moderna: Gaudenzio tra cieli nordici e spazi infiniti
Musica e arti figurative in Lombardia intorno a Leonardo

Ensemble TRIACAMUSICALE - Dir. Mara Colombo

in collaborazione con JERUSALEM - Arte e Spiritualità

Informazioni:

 

Concerto ad ingresso libero e gratuito.

Puoi prenotare gratuitamente il tuo posto a sedere con un click!

Il posto Ti sarà tenuto fino a 15 minuti prima dell'inizio di ogni evento. I posti riservati non occupati entro questo termine verranno ridestinati al pubblico presente.

Il periodo storico che, dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento, coincise con l’insediamento degli Sforza a Milano dopo la pace di Lodi (1454) ed il loro dominio fino alla morte di Francesco II° Sforza (1535), rappresenta uno dei momenti più alti e ricchi di futuro della Lombardia durante il quale si sviluppò il germe del Rinascimento non senza contrasti e “querelles” tra idee nuove e conservatrici all’origine di espressioni artistiche di fresca lungimiranza o di perentoria conservazione. Artisti come Martin Schongauer e Albrecht Durer e i maestri locali che sperimentarono nuovi aggiornamenti come Vincenzo Foppa incisero fortemente sulla cultura figurativa del tempo sino all’arrivo a Milano di Leonardo da Vinci che rappresentò lo spartiacque definitivo tra le resistenze tardo-gotiche ed il nascente Rinascimento in un contesto nel quale va collocata in posizione dominante anche la figura di Gaudenzio Ferrari. La scelta delle immagini, in sintonia con i temi e lo stile musicale in analoga evoluzione, evidenzierà la centralità dell’uomo in questo processo attraverso l’espressione dei sentimenti e delle emozioni del nuovo Umanesimo. La qualifica “fiamminga” fu quindi attribuita ad una grande corrente musicale del Rinascimento europeo che vide la luce, in parallelo con le arti figurative, nell’area geografica di provenienza di quei maestri “oltremontani”. Compositori come Johannes Ockeghem e Josquin Desprez iniziarono il loro apprendistato in qualità di “pueri cantores” e completarono nelle Università la loro formazione finalizzata ad un capitolo di Cattedrale o alle cappelle musicali delle Corti europee dove, accanto al ruolo di dignitari ecclesiastici e di diplomatici, svolsero il loro magistero musicale: “Umanisti” nel senso più completo del termine. L’affermarsi della “maniera moderna” sia in musica che in pittura nell’ambiente di Corte va di pari passo con il processo di maturazione artistica di Gaudenzio Ferrari, dagli affreschi della parete di Santa Maria delle Grazie a Varallo (1513) a quelli vercellesi di San Cristoforo (1534). La figura di Gaudenzio sarà anche messa in relazione con il mondo e la cultura musicale del tempo, tra possibili rapporti con Leonardo (1452-1519) e con il musicista-compositore lodigiano Franchino Gaffurio (1451-1522) nel contesto dell’ambiente artistico gravitante intorno al Duomo di Milano. Maestro della Cappella musicale del Duomo dal 1484, Gaffurio fu il primo in Italia a creare una produzione autonoma di musica sacra che rappresentasse stilisticamente la polifonia italiana del XVI secolo. L’intera opera vocale di Gaffurio, custodita in quattro codici cinquecenteschi presso l’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, include anche brani di altri autori coevi come Weerbecke, Martini, Compère, Josquin Desprez e Isaak che nel programma dello spettacolo saranno messi a confronto con composizioni di Johannes Ockeghem, maestro fiammingo della seconda grande generazione, che rimase per l’intera vita a servizio della Corte francese senza mai operare in Italia. Nel corso del Quattrocento fiorì un’arte musicale coltissima, un’arte in cui traspare un linguaggio simbolico e numerologico carico di significati allusivi e di comunicazioni cifrate talvolta difficilmente decrittabili.

Quella teoria della musica si colloca ancora nel quadrivio delle arti liberali, insieme a matematica, geometria e astronomia ma, nella seconda metà del secolo, passa dalla sfera della speculazione astratta o scientifica, della psicologia umana, della funzionalità pratica e dell’estetica secondo quel “naturalismo” che caratterizza nel Quattrocento tutte le arti. Nella musica si delineò il tratto caratteristico “gotico” per cui l’unità dell’opera è raggiunta attraverso l’organizzazione analitica degli elementi decorativi: le composizioni di Ockeghem riflettono i fondamenti costitutivi dell’arte figurativa coeva, in particolare quella della scultura nelle cattedrali. In tutti i punti in cui le linee dello scheletro architettonico terminano la loro corsa, si concentra il gioco di carico e scarico delle forze: lì è un germinare generoso di vita. Per l’uomo gotico l’attimo non è fuggente, è un tempo da dilatare, un tempo per meditare. Le virtù tecniche contrappuntistiche di scuola fiamminga si uniranno più tardi agli impulsi artistici dello stile italiano. Josquin Desprez fu l’esponente più significativo di questa rivoluzione che segnerà più di tre secoli di musica occidentale: conservatore e innovatore, realizzò quel tratto di unione tra la musica Medievale e quella del Rinascimento aprendo una via nuova nella considerazione del testo ed instaurando una stretta interdipendenza tra parola e musica.


Programma

Musiche di Johannes Ockeghem (1419-1497)

Gaspar van Weerbeke (1440 ca. - 1515)

Josquin Desprez (1445 ca. - 1521)

Franchino Gaffurio (1451-1522)

 

Spettacolo multimediale con proiezione di immagini

 

Ensemble Triacamusicale

Voci:

 

Ilaria Zuccaro, Paola Ferracin, Cristina Malgaroli,

Jacopo Facchini, Luca Dellacasa, Livio Cavallo,

Enrico Veglio, Alessandro Milani, Carlo Senatore,

Pierre Giacomelli, Pietro Mussino, Giacomo Vittone,

Salvo Mattia, Stefano Vicelli, Andrea Bussandri

 

in collaborazione con

Coro ed Ensemble Pietro Generali • Vocal Ensemble A.N.I.M.A.

 

 

Strumenti:

 

Corrado Colliard, sacqueboute

Roberta Pregliasco, sacqueboute

Maria Chiara Demagistri, bombarda contralto

Denise Mirra, viola da gamba tenore

Noelia Reverte Reche, viola da gamba basso

Chiara Torrero, viola da gamba basso

Roberto De Thierry, organo portativo

 

 

Ideazione: Mara Colombo, Paolo e Giuseppe Sitzia

Coordinamento e direzione musicale: Mara Colombo

Ricerca iconografica: Paolo e Giuseppe Sitzia

Ricerca fonti musicali: Mara Colombo

Montaggio Immagini: Maria Chiara Demagistri

Allestimento tecnico e proiezioni: Carlo Villa, Alberto Pedrini